ANTEPRIMA-SHOCK
Critica di Roberto D'Agostino




( Franco Califano )

"MASSIMO RISPETTO PER IL CAZZO. E PER LA FICA"
L'AUTOBIOGRAFIA SESSUO-FILOSOFICA DI FRANCO CALIFANO


Trucidoni spappolati dall'orgoglio dell'ignoranza, coattoni con libido monnezzara, pit-bulli di borgata alla ricerca della "banda del trucido", tenetevi saldi. Trattenete la clava.
Governate lo shock. Siete tutte persone normali.

Ma che dico: persone normalissime, istituzionalizzate, da invitare a cena con Umberto Eco e Rita Levi Montalcini, pronte per il Nobel e l'Accademia dei Lincei. Pare incredibile, ma i vostri canoni di stile, parametri del gusto, smanie sessuali, già inferiori a quelli del babbuino, sono stati superati.

E' attesa per la prima settimana di ottobre l'opera che metterà a soqquadro i punti di riferimento dell'ordine erotico. Autore, il sublime Franco califano. Editore, il benemerito Alberto Castelvecchi. Titolo celestiale: "Il cuore nel sesso". Sottotitolo ossigenante: "Libro sull'erotismo, il corteggiamento e l'amore scritto da uno "pratico".

Essì, il Califfo d'Italia, con i suoi quarti di faccia tosta in primissima fila, sempre con quell'espressione "impunita" di chi non ha ancora preso il diploma liceale, i programmi educativi di Rai-Educational e due sberle di carta da Dacia Maraini, merita un circolare e fanatico "grazie di esistere".

Perché il teatrino dei Findus e dei Fintus è crollato. Perché spira una voglia di "cose vere", c'è smania di "radici", di identificarsi in gente "credibile". E Califano, in ogni riga, fa a fettine il radical-scicchismo con filo di perle e puzza sotto il naso. Alla borghesia perennemente ferma, abitudinaria, stanca e spesso classista, preferiamo il Padre di Tutti i Coatti: vero e spontaneo, nato per la pajata e la coda alla vaccinara, mai stronzetto-snob. Così spiega un nipotino di Califano come Er Piotta: "Coatti siamo tutti nel momento in cui sfidiamo regole e conformismo cercando di essere sempre noi stessi".


( Franco Califano )

Attenzione, quindi, a Califano: coatto non per sfiga ma per sfida. Esemplare protagonista dell'immagine finalmente vincente e fiammeggiante della "prolo-star", stella proletaria apertamente vitalistica, reale senza infingimenti, che le ha viste e intravviste tutte: scuole catatoniche, disoccupazione imperante, alloggi periferici, figli relegati alle nonne, due lire di stipendio, "pischelle" riottose. Ci mancava ancora il Sesso della città nascosta, l'Erotismo della periferia sommersa, e Franco Califano è arrivato.

Dagospia proporrà ogni giorno perle e pillole e supposte del libro più sessualmente selvaggio e intellettualmente urticante dell'anno. Oggi, in anteprima, per gentile concessione della Castelvecchi Editore, l'introduzione.


( Franco Califano )

Franco Califano
"IL CUORE NEL SESSO"

Libro sull'erotismo,
il corteggiamento e l'amore
scritto da uno "pratico"

Introduzione
(non c'è parola migliore per iniziare) Sapete perché ho scritto un libro sul sesso? Perché me l'hanno chiesto. E hanno fatto bene. Sono anni, infatti, che continuo a leggere e ad ascoltare una serie di cazzate proposte proprio da quelli che ne dovrebbero sapere di più: sessuologi, psicologi e intellettuali vari. Una delusione!
La mia laurea è la pratica, migliorata da anni di guerra sul campo. Come se il nuoto fosse insegnato dai professori di fisica. Annegherebbero tutti. Perchè ci vuole uno pratico. Manca il nuotatore.
Quello che mi spinge a dire tutto quello che so è la voglia di andare incontro ai giovani, specie quelli più sprovveduti, quelli che non sanno da dove iniziare.

Il sesso è una materia che va affrontata seriamente, senza ricorrere per forza ai paroloni che ti ubriacano il cervello e basta. Questo libro è un prontuario pratico sulla conquista, senza tutti i giri di parole di cui sopra. Esploreremo le svariate isole dell'arcipelago sesso: da come comportarsi al primo appuntamento all'uso del preservativo (il maledetto); dal bacio in bocca, che oggi sembra essere diventato un dettaglio (mentre è importantissimo), all'oggettistica sessuale. In realtà il fatto curioso è che una volta si sapevano sicuramente più cose di adesso.

Cari amici, io mi sentirò vecchio solo 5 minuti prima di morire ma penso di essere in grado di raccontarvi alcuni trucchi del mestiere. In realtà quello che mi preoccupa veramente è l'ipocrisia dei giorni nostri. Nonostante Internet, i computer e i cellulari satellitari, quello che ci manca è la vera comunicazione. Oggi tutti pensano di sapere tutto. Manca l'umiltà di confrontarsi con l'esperienza. E se questo costituisce un problema minore per la donna, che da che mondo è mondo sta sempre cent'anni avanti all'uomo, per quest'ultimo la situazione spesso è drammatica.

Continuo a vedere le colonne di Fiat Uno o di Renault Clio con dentro quattro ragazzi di vent'anni che, a via Veneto, cercano la svolta. Ma quale svolta. Perdono solo tempo. Oltre a profanare il tempo della dolce vita. Oppure quelli che dopo aver ballato per tre ore riportano la pischella a casa alle cinque di mattina e finiscono la nottata coi cornetti caldi. Questa guida è anche per quelli che vanno a rimorchio in tre-quattro perchè non hanno il coraggio di farlo da soli. E dopo qualche ora ritornano a casa in tre-quattro, gli stessi di prima. E basta. Belle serate, complimenti! Quello che voglio dire è solo il frutto di esperienze reali e intime.

Cari studiosi, docenti e ruffiani vari, aprite le orecchie. Il sesso è un bene comune. A quelli che spareranno a zero contro di me dicendo "ma questo lo sapevo pure io", gli dirò "sì ma è toccato parlarne a me, perchè voi queste cose non l'avete mai dette; e quando lo avete fatto le avete dette male. Senza sapere di cosa parlavate. Senza farvi capire. Senza il dovuto rispetto per il cazzo. E per la fica". (Una delle principali cause per cui si è arrivati a questa situazione oramai parecchio difficile da risolvere).

CALIFANO ALL'UOMO 2000: "TIRA FUORI LE PALLE, CAZZO!"

"Nella palude se sarva solo er coccodrillo". Così Franco Califano, nella sua autobiografia erotica, "Il cuore nel sesso", in uscita presso Castelvecchi, detta le regole dell'amore..... (seconda puntata)

"Quando mi chiedono se mi sono mai innamorato rispondo di no.
Mi sarebbe piaciuto tanto. Il fatto è che la donna ha il potere di prendere il sopravvento e allora non sei più libero, non sei più uomo...
Per mantenere la supremazia dell'uomo ci sono delle regole a cui non si sfugge. Ve le spiegherò una per una.

Primo. Non sono un maschilista. Sono un uomo all'antica, forse un po' egoista. Il fatto è che raramente ho trovato la compagna perfetta, quindi perché accontentarsi, e soprattutto perché metterla prima di tutto e di tutti? Qua che entra in gioco il mestiere.

Anni fa ho incontrato un professionista, un architetto, in un ristorante di una provincia del Nord, abbiamo chiacchierato del più e del meno e dopo un po' il discorso è finito chiaramente sulla fica. Lui mi ha raccontato che aveva una storia da dieci anni con una che non gli lasciava mai decidere un cazzo. Se si azzardava ad alzare la testa lei lo lasciava. Lui era chiaramente innamorato perso. Magari si sentiva dentro il bisogno di essere dominato. Fatto sta che gli ho offerto la mia consulenza.


( Franco Califano )

Bisognava seguire le regole. Se lei continuava a cercarlo da dieci anni evidentemente significava qualcosa. E questo era già un bel vantaggio. E uno. Si doveva capovolgere la situazione e trovare il coraggio di imporsi. Gli ho detto che doveva osare, negarsi al telefono, rimandare gli appuntamenti. Doveva trovare delle scuse del tipo "Mi arrivano due amiche da fuori e le devo portare a cena, vieni anche tu?". La risposta sarebbe stata no. Sicuro come le tasse. L'architetto mi ha risposto che per lui sarebbe stato impossibile.

Ho rosicato parecchio e me ne sono andato a letto. All'alba.
Qualche tempo dopo mi arriva una telefonata. Era lui. Ma in realtà non era più lui. Menomale. Aveva messo in pratica le mie regole. Dopo i primi scazzi con la donna la serie di "sole" che le aveva tirato aveva funzionato, in poco tempo era diventata dolcissima. Uno zucchero. Aveva vinto lui.

Questa parabola mi serve a spiegare come alcune volte è veramente semplice risolvere una questione sentimentale. Nella palude se sarva solo er coccodrillo. Si devono tirare fuori le unghie sennò con le chiacchiere si perde e basta. Solo le regole ti permettono di stare in pace con te stesso, di uscire vivo dal pantano.
Le donne non vanno subite. Mai.
Una non mi chiama per due giorni? Io scompaio per una settimana. Mi chiama con un giorno di ritardo? Mi faccio negare. Questa è la regola numero due. Basilare. La madre di tutte quante.


( Franco Califano )

Quanti di voi corrono quando lei chiama? Provate a fermarvi, dateve 'na calmata. Sembra difficile ma è meno doloroso di quanto sembra.
Se vi innamorate seguendo le regole avrete veramente svoltato. Sarà un'altra storia. Rischiate, fate i coccodrilli, azzannate la preda. Tirate fuori le palle, cazzo. Siamo tutti condannati alla caccia, non ci ferma nessuno".

CALIFANO: "SE AMI POCO, AMI DA CHIAVATORE..."

Terza puntata del libro-shock di Franco Califano, "Il cuore nel sesso - Libro sull'erotismo, il corteggiamento e l'amore scritto da uno "pratico", editore Castelvecchi. Perché "solo l'amante chiava a mestiere"...

In certi casi l'amore è un incidente di percorso. Trovi quella coi cojoni, ce caschi e te freghi. E la frittata è fatta. Te ritrovi padre de famiglia e sei ancora a caccia. Il mio consiglio per chi ha fatto una stronzata di questo tipo è di starsene tranquillo, frenare la gelosia e ritornare sereno. Per attaccare di nuovo. Chiaramente. Quindi niente sorprese alla donna. Mai controllare la borsetta in sua assenza, mai smucinare il suo telefonino. Eviterete le peggiori scottature e potrete tornare in guerra. Ma per chi è ancora in tempo, per i giovani, io dico di essere sempre veri, di combattere questa società del cazzo piena di infami schiavi del potere. Ma come si spezzano queste catene? Si è persa anche la gioia di fare l'amore in macchina oppure sdraiati sul prato. Viviamo in un'altra epoca, un mondo fatto di soldatini che dicono sempre sì. Oggi le ragazze portano i collant, oppure le autoreggenti, le peggiori delle invenzioni. Mi viene da piangere se penso che 'sti ragazzi non vedranno mai una donna col reggicalze.


( Franco Califano )

Per cercare di vivere meglio questi rapporti rovinati dal sistema, propongo di abitare separati. Ci vogliono parecchi soldi, lo so, ma pensa quant'è bello invitare la tua donna a casa da te a cena anche dopo sposati, oppure rimanere da solo in casa a leggere un libro e lasciare lei con un'amica al cinema o a casa sua a raccontare le sue confidenze. Le donne devono farla finita di piacere solo a loro stesse. Devono piacere a noi, no? E' il momento di dire una verità amara. Se non ci sono i soldi non sposatevi, aspettate i tempi migliori. Oggi pane e cipolla è uno slogan impraticabile. Una storia non può durare a lungo se a fine mese se parla solo di bollette. Diciamolo, sono finiti i tempi del paio di cuori e una capanna. Il sesso non va d'accordo coi problemi. E l'amore è legato al sesso. Quindi la cambiale in questo caso rovina la coppia.


( Franco Califano )

In ogni caso, a coloro che mi chiedono consigli sul grande passo io rispondo piuttosto scettico. Mi sembra difficile pensare a una vita passata in due. Comunque, per costruire una bella storia non bisogna adulare troppo la donna. Sennò si monta la testa. Se ami poco, ami da chiavatore, se ami tanto, no. Cioé, alcune cose non le fai per rispetto, altre perché non ti sembra giusto... eppoi va a finiì che la donna tua te se la inculano gli altri! Quando si ama troppo si finisce per amare male, ci si blocca. Solo l'amante chiava a mestiere. In amore, come nella vita, chi parte per primo vince due volte, ricordatevelo. In certi casi il sangue freddo incuriosisce più degli eccessi.

"BACIA L'ASCELLA!". TE LO DICE ER CALIFFO

Così Franco Califano, nella sua autobiografia erotica, "Il cuore nel sesso", in uscita presso Castelvecchi, detta le regole dell'approccio erotico..... Dal sesso telefonico al cunnilingus, passando per "l'antica fiaba del cazzo grosso". (quarta e sconvolgente puntata....)

"I giovani leoni del Duemila una cosa in più di noi playboy della vecchia scuola ce l'hanno: il telefonino. Un oggetto che ci torna utile anche per l'approccio fisico verso le giovani donne. Come sempre bisogna saper guidare il gioco. Al telefono, come per incanto, cadono tutti i tabù. Via satellite si possono raggiungere dei veri e propri orgasmi. Vediamo come. Per esempio, di notte la voce al telefono deve essere quasi cavernosa, senza parlare come un maniaco, ma come se aveste un po' di raucedine. In questo modo potrete creare un tono caldo e confidenziale. Visto lo scopo professionale della cosa varrebbe addirittura la pena di registrare i propri suoni per poi risentirsi. In modo da non sembrare troppo impostati.

Educata la voce, è possibile poi educare la donna al sesso telefonico. La fase preparatoria è fondamentale e, come ho già detto, consiglio l'uso dei messaggi, veramente di grande aiuto, specie per i timidi. Che altrimenti chissà quando la vedrebbero! Il messaggio è la sostituzione del ballo lento, il massimo di questa fase, le eliminatorie dell'amore. Con poche parole arrivi direttamente al centro della questione, superi ogni forma di pudore. E' taumaturgico, anzi taumaturgido, visto che si arriva anche a far l'amore per telefono. Da mettere in conto che se lei però non risponde allora "nisba"! Avanti 'n'altra.


( Franco Califano )

Ma adesso basta cazzeggiare, parliamo di pratica. Amici miei, dove non si ha una buona tecnica sono veramente cazzi amari. Bisogna arrivare il prima possibile al punto debole della donna, anche se può essere difficile perchè lei farà tutto il possibile per nasconderlo. All'opposto dell'uomo, che all'inizio è tutto un punto debole - intendo nel periodo di riscaldamento - la donna farà spesso la ritrosa. Non sa che l'aspetta.
E' inutile quindi provare a stuzzicare i luoghi classici baciando collo, orecchio, spalle e seno, sono tutti casuali.
Sarà lei a portarvi dove vuole nel momento in cui lo vorrà. Basta aspettare. Ci stupirà offrendoci un'ampia varietà di modi e di luoghi da esplorare. E nel frattempo si possono passare in rassegna tutti i nostri punti preferiti facendoci una bella passeggiata costa a costa.

Si parte dalle orecchie, poi il collo, le ascelle (molto erotiche, da non sottovalutare), i capezzoli. Dare sempre prima un morsetto e poi una carezza di lingua, fino ad arrivare all'ombelico.
Di fronte alla fica (finalmente ci siamo) mimate un amplesso con la lingua e poi soffiate sulle grandi labbra per farla impazzire. Sentirete che lamenti!
Accarezzatele l'interno coscia fino a morderle il ginocchio. L'osso esterno del piede segna il giro di boa. Invitate la donna a girarsi sulla pancia e tornate su fino alla nuca. Da lì riscendete tutta la colonna vertebrale come 'n'autostrada fino a percorrere la forma del culo.

A questo livello, oltre al suo affanno, dovreste sentire parecchi mugolii. Solo adesso potete leccarle lo sfintere. Il divino punto scuro.
Questo lavoro vi permette di affacciarvi di nuovo sulla fica. Rieccola.
Fatevi passare la gamba sulla testa in maniera da rigirarsi a pancia in sopra e accanitevi sulla clitoride (splendida pianta che si erge sopra la grande gola boscosa) succhiandola e facendo un mulinello di saliva.
Fra parentesi, ricordate, da evitare assolutamente il buio completo. Fare l'amore a letto e senza luce è 'na bestemmia. Se lei è nervosa passi pure il letto, basta però praticare questa sorta di scaletta per metterla a suo agio. Magari anche con la televisione per sottofondo, basta che non sia la norma, eh!


( Franco Califano )

Ma torniamo alla fica. Il nostro obiettivo. A volte però terreno di cocenti sconfitte proprio perché in molti pensano che solo la penetrazione ha veramente valore. Non è così. Già che ci siamo sfatiamo anche l'antica fiaba del cazzo grosso. Il pisellone fa godere gli occhi ma non è lui e nemmeno le nostre botte di fianchi a dare loro il vero piacere (è comunque chiaro che è meglio avercelo abbondante che scarso, mi pare ovvio). Ancora oggi ci sono uomini che non conoscono affatto la clitoride. Ce ne so' de cojoni in giro! Per alcuni è solo un grosso brufolo, mentre è proprio premendo quel bottone che si entra nel mondo dei sogni. E' come l'accensione elettrica della Ferrari. E' cosÏ importante che certe donne se lo toccano anche durante il coito. Per questo il mio consiglio è di lavorarcelo bene prima della penetrazione, perchè è la vera svolta.

Questo non vuol dire che la scopata vera e propria è inutile, anzi. Il fatto è che piazzando il pisello nella fica diciamo a secco, si inizia malissimo. Mai perdere di vista questo segnale negativo, la vagina pronta è sempre bagnata. Per questo è meglio aiutarsi o succhiando la clitoride o introducendo un dito, oppure direttamente qualcos'altro di interessante (tipo un bell'oggetto fallico, magari a pile, ma ne parliamo dopo). Chiaramente cercate di evitarlo al primo incontro. A questo punto la donna è pronta".

PASSIONE & PORNOGRAFIA, IL "KAMASUDA" DI CALIFANO

"Qui urge l'istituzione di un ministero del sesso. Pure di una scuola, anzi più di una, dalle elementari all'università della scopata, la Sorcona!", scrive il sublime Franco Califano nella sua autobiografia erotica, "Il cuore nel sesso", in uscita presso Castelvecchi. Quinta e raccapricciante puntata....

"L'amore è uno slogan, una parola, un'energia fortissima da dove sgorgano la passione, il romanticismo e la dipendenza psicofisica. Premesso questo feeling, il bello arriva dopo, quando all'amore subentra una sana completezza sessuale. Che non vuol dire soltanto la scopata, ma anche una serie di coccole e carezze che formano la cornice dell'amore. Sesso e amore camminano di pari passo, unica eccezione è la passione. Che può anche esistere da sola. Anche se dura poco, la passione è parente stretta della pornografia e l'esatto contrario dell'amore ossessivo. Un sentimento che per mancanza di coraggio privilegia il sesso precotto. Il vero segreto è che bisognerebbe essere sempre degli amanti, posizione difficile da mantenere quando c'è parecchia tensione. Ma continuiamo il gioco dell'amore.


( Prostitute e clienti )

Prima cosa la parità non esiste, c'è sempre uno che ama più dell'altro. Se l'uomo è più innamorato della donna, questa prende sempre il controllo totale del territorio perché è più furba. Se è il contrario, lui può vivere questa superiorità standosene tranquillo e cercando di organizzare il rapporto alla pari per quieto vivere. Quello di cui invece c'è bisogno è il vero equilibrio, viaggiare uno a fianco all'altro per essere bilanciati bene. Pare facile co' 'sta poca esperienza che gira. Almeno una volta c'erano le mignotte.


( Franco Califano )

Qui urge l'istituzione di un ministero del sesso. Pure di una scuola, anzi più di una, dalle elementari all'università della scopata, la Sorcona! In quel caso non bisognerebbe scegliere belle maestre, ma brave troie, capaci di aiutare i molteplici giovani inesperti. Quelli che non sanno che lo scopo finale non è l'orgasmo. E' la soddisfazione della donna. La domanda esatta è se la propria fidanzata gode di più di vagina o di clitoride. Tutto ciò per vivere al meglio il periodo di divertimento fisico, durasse uno, dieci anni o una vita. Una bella marchettara, come quelle di un tempo, può soltanto aiutare. Andare con una troia di trentacinque, quaranta o anche cinquant'anni vuol dire arrivare a conoscere tutte le meraviglie del sesso. Queste donne sono persone assolutamente normali, non bisogna vergognarsi di averne conosciute: sono donne calde, comprensive, che riescono tranquillamente ad avere orgasmi.


( Una prostituta )

Un tempo le donne di casino che vendevano il proprio corpo erano sempre molto dolci, disposte a insegnare tutto. Tutti i modi per far godere veramente una donna. L'unica cosa su cui si risparmiavano era il bacio in bocca, privilegio riservato unicamente al loro uomo. Avevano ragione. Anche io sono più geloso di un bacio che di una scopata, perché il bacio è più intimo. Quando lo fai c'è sempre trasporto, mentre al contrario si può scopare benissimo per scaricare la rabbia, una delusione, delle tensioni. Anche senza trasporto. Per questi motivi quando riuscivi a farti baciare in bocca da una mignotta voleva dire che l'avevi veramente presa. E prendere una donna di casino è veramente il massimo che si può ottenere da se stessi. Tornando al discorso di prima, si deve godere della passione tenendo sempre in testa che tutto può finire. Questo significa imparare a vivere. Potersi dire addio portandosi addosso qualcosa che prima non avevamo. Conoscere il significato di un bacio. Secondo me, ad esempio, chi bacia male vive la sua intimità peggio. Questo perché le emozioni, il fiato corto e il cuore che batte a mille sono il vero significato dell'esistenza. E poesia.


( Franco Califano )

Si parte da tanto lontano (la moda, la musica, la politica) e si arriva sempre puntualmente lì. In mezzo alle cosce. I più furbi, o chi pensa di esserlo, utilizzano quelli che chiamo i mezzucci. Magari si fingono appassionati d'arte, invitano la donna alle mostre, la rincojoniscono di parole (magari ci studiano pure) ma solo per mostrarle l'opera d'arte più venduta. L'obelisco. Il potere delle donne è enorme. Provate a dire a uno "stasera vado a cena con due amiche e sono solo. Vieni con me?". Be', stateve certi che dal bidello al luminare illustre faranno a gara per accompagnarvi. Corrono a casa: doccia, abito buono, profumo, e vai! Tutto questo per una che manco conoscono. Basta l'eventualità della scopata (anche al buio) e l'uomo parte a razzo. Povero illuso! Quando pensano di sapere tutto delle donne è il momento in cui non hanno capito un cazzo.


( Una prostituta )

Una donna riesce a godere anche accavallando le gambe e contraendosi. Alcune fanno dei giri in macchina sedute su un cazzo finto, in modo da godersi il mondo circostante, lo stesso accade con la bicicletta. Io ne ho conosciute svariate. Questo per farvi capire a che punto arriva la libidine femminile e di fronte a quali esseri siamo davanti".

A PROPOSITO DI PERVERSIONI ANALI....

Trattenete il respiro. Allontanate le nonne. Attenti allo shock. Ecco il capitolo più sessualmente sgodevole del libro di Franco Califano, in uscita presso Castelvecchi, dal titolo celestiale: "Il cuore nel sesso". Sottotitolo ossigenante: "Libro sull'erotismo, il corteggiamento e l'amore scritto da uno "pratico"....

Ci sono due modi per godersi il sesso. Con la testa o col cazzo. Sembra incredibile ma con la testa è meglio. Limitarsi al fisico significa soddisfare d'urgenza un bisogno del momento, in realtà alla donna bisogna scopare il cervello. Solo quando lei non ha più difese si diventa padroni del territorio, ma non è affatto semplice.

Incendiarla col solo tocco della mano, bagnarla senza nemmeno farglielo vedere, sono mandrakate riservate a pochi. Per questo io faccio tutto con la testa, altrimenti sarei finito, il fisico non reggerebbe, è tutto collegato. Quando schiocca la scintilla tutto diventa possibile, addirittura farlo con qualcuna non particolarmente caruccia. Il sesso per me è il pieno godimento della mia compagna, e suscitare piacere è il vero motore della mia modesta fama di grande amatore.
In questo senso mi posso considerare femminista! Mai pensare solo a se stessi. L'egoismo è il nemico numero uno del sesso.

Non si può fare l'amore in sette minuti, una volta trovato il punto debole bisogna cancellare le timidezze. Vanno godute pienamente tutte le espressioni, i movimenti e gli odori del sesso. La scopata è sempre ricca di particolari su cui fare molta attenzione. Tipo le parole.
Tutto fa brodo. Proprio per questo è meglio non farlo a letto. Dovrebbe essere l'ultimo posto possibile. Prima ci sono troppi giochetti lunghi e fantasiosi per poter stare sdraiati come stoccafissi. L'unico caso in cui può andar bene è la mattina, dopo che si è dormito insieme, in modo da fare una gustosa colazione. Biscotti inzuppati nella fica bagnata!


( Franco Califano )

A proposito di perversioni, qui il tema diventa interessante. Alcune donne un po' bigotte le prendono malissimo, confondendo la nostra passione con delle abitudini dovute a frequentazioni intime del passato. Solo il tempo gioca a favore della completezza sessuale della coppia.
Le diverse posizioni, una volta sciolta la donna, possono essere di qualsiasi tipo (lasciate stare il Kamasutra, qui si parla di sesso vissuto), quello che conta è la completa penetrazione. Comunque, per esperienza vissuta, diciamo che quella da dietro è sempre il momento migliore del rapporto.

La mitica pecorina permette all'uomo e alla donna di godere pienamente del coito. E' la vera posizione da animali. Fateme capi', veniamo o no dalle scimmie? Eppoi il culo non si scandalizza di nulla!
In questa posizione pure gli imbranati vedrete come spingono, altroché e poi me venite ancora a parla' de romanticismo. Le donne, che in questo modo non possono guardarvi in faccia, stimolano la fantasia fino ad aspettarsi una certa violenza. Una caratteristica che l'uomo deve esagerare con le parole.
Eccitarsi con la parolaccia è bellissimo, ma tocca quasi sempre all'uomo iniziare a farlo. Alcune prima faranno le schizzinose, ma poi je piacerà. Quello che conta è ritornare normali dopo il rapporto, ripensandolo con leggerezza e complicità.

Stiamo sempre lì. Dipende sempre dall'uomo saper gestire la coppia.
Non finirò mai di dire che la donna va conosciuta sul serio.
Anche nel gioco delle parti, di cui sopra, si deve mantenere sempre l'equilibrio. Non si può chiamare la compagna "troia" durante la scopata. Bisogna prima insultarsi da soli ("sono un porco!, un malato di sesso!").
La donna deve sempre credere di comandare. Come nello smorzacandela (detto anche cavalcata), dove lei è sopra di noi e gestisce tutti i movimenti.

Anche nella pecora la donna deve sapere che, seppure non sembra, ce l'ha lei il coltello dalla parte del manico. Perché non c'è uomo al mondo che davanti al culo mantiene la calma. Si perde sempre la ragione. Questo le furbe lo sanno e alcune lo usano come arma di seduzione. Quelle meno carnali invece scappano. Credendo a quelle che gli hanno detto che fa malissimo (magari se l'è ingroppate qualche deficiente).
Ne parlassero cogli amici gay. Se pijallo in culo piace pure agli uomini vuol dire che delle sensazioni le dà.



Purtroppo per godere veramente di questa posizione bisogna penare parecchio. Si deve iniziare bagnandoglielo con la saliva, continuare magari penetrandolo col dito e accarezzandolo con la cappella, in modo che la bimba prenda confidenza con l'elemento. La tappa successiva non è la pecora, l'impatto sarebbe troppo violento.
" meglio che la donna se ne stia a panza all'aria, in modo che possa decidere come mettere le gambe. In questo modo sarà lei a decidere quanto cazzo incamerare nel culo. In seguito, un poco alla volta, aiutati con delle creme, della vasellina o dell'olio di oliva (possibilmente extravergine), si arriverà all'atto vero e proprio.

Controindicazioni: se una volta estratto il pisello lo trovate un po'... sporco non fatene un dramma, e soprattutto non fatelo notare alla vostra compagna. E' una cosa del tutto naturale.
Piazzatevi sul bidé e premiate la donna con un bel bacio. In altri casi si può raggiungere la scopata nel culo dopo essere passati per quella classica. Capita spesso a quelle che non usano anticoncezionali, vi daranno la possibilità di fare qualsiasi cosa davanti per poi venire maestosamente nel buco nero. Da paura. (continua)

OK, IL FALLO FINTO E' GIUSTO

Nuovo e tarzanesco capitolo del libro-cult di Franco Califano, "Il cuore nel sesso - Libro sull'erotismo scritto da uno "pratico"", in uscita presso Castelvecchi. Tema della puntata: oggetti "vibranti" per lei e film porno per lui....

L'oggetto erotico, insieme alla biancheria intima, meriterebbe un libro a parte. Alcuni di questi sono veramente affascinanti e certe donne non ci possono rinunciare. Esclusi quelli che somigliano agli antichi strumenti di tortura (premetto che odio e non tollero oggetti tipo frusta, corde e catene, vicini a pratiche di sadismo) vanno quasi tutti bene. Ma parliamo di falli finti. Al giorno d'oggi, grazie alle nuove scoperte chimiche, sono state inventate varie sostanze simili alla pelle dell'uomo. Usato bene, un fallo finto può tranquillamente sostituire le gesta del cugino di primo grado, quello di ciccia (alcuni si riscaldano pure). Il suo utilizzo è importante per bagnare la vulva. Bisogna farlo entrare un po' per volta dolcemente fin quando la donna, tormentata dal su e giù e dalla lingua sul clitoride, invoca finalmente il cazzo. Lo vuole tutto. E' quindi una sorta di aperitivo che apre le cosce e assicura all'uomo una tenuta brillante.

Va comunque usato con parsimonia visto che la sua cappella gira molto di più della vostra lingua o delle dita. Rischiate che la donna voglia solo lui, e allora ciao core! Meglio perciò un modello classico usato con parsimonia. Altra pratica sono i film porno. Valido solo per coppie sicure (nel caso contrario si rischia l'imbarazzo). L'avvicinamento al porno dovrebbe essere fatto separatamente. Alcuni di questi film dovrebbero anzi essere insegnati (ce ne sono di fattura squisita) visto che possono educare seriamente al sesso. Un bocchino ben fatto, come leccare la clitoride, sono pellicole da seguire con attenzione.


( Franco Califano )

Ai veri buongustai del sesso consiglio una proiezione di questi film in un'apposita camera chiusa, magari in sostituzione della vecchia sala hobby (ancora volemo perde'tempo co' 'e pizze?). Oltre al proiettore avremo moquettes, specchi, cuscini, oggetti, telecamere, videoregistratori (rivedersi fare l'amore è fondamentale) e, se volete, anche un bel lettino da ginecologo. Il che non guasta. Portateci una donna e sarà come andare al luna park. Lei non vi dimenticherà per tutta la vita. (continua)

FELLATIO, CUNNILINGUS, ONANISMO E ALTRI GIOCHETTI


"Il pisello non è un manico di scopa, come alcune pensano. Ma bisogna imparare ad ascoltarlo....". Il Califfo colpisce ancora. E capitoliamo davanti al nuovo capitolo di "Il cuore nel sesso", autobiografia erotica di Franco Califano, prossimamente in libreria........

La serata può cominciare con una cenetta confidenziale. Il cibo è il migliore amico del sesso. Si può mangiare sopra e sotto il tavolo. Mentre lei si delizia con un primo, voi vi mangiate l'antipasto fra le sue cosce.
Ci si può imboccare passandosi il cibo dalla bocca. E' una catena. Si inizia mangiando e si può finire mangiando (una delle cose più belle dopo aver scopato per ore).

Il dopocena può proseguire sotto la doccia dove si può mettere alla prova l'avversaria con dei getti di piscia calda fra le sue gambe. Ve pare che esagero, no, credetemi, bisogna provarlo. Alcuni professionisti, pochi a dire il vero, riescono persino a stuzzicare la donna con dei piccoli schizzi durante il coito. Ma bisogna essere dei veri maghi.
Chi ve le diceva 'ste cose se non io? Lo studioso pensa solo a centrare la tazza quando deve pisciare.

Vabbe'... una volta asciutti ci si può masturbare, attività di cui parleremo in seguito, prima da soli, poi a braccia incrociate. Si può parlare a lungo anche di come fare una bella pippa. Il pisello non è un manico di scopa, come alcune pensano. Ma bisogna imparare ad ascoltarlo. E' vivo e si muove. Non si può stringere, tirare, seguire un andazzo non regolare, non si può.
Il tronco deve sempre essere scappellato e subito dopo richiuso (i circoncisi in questo hanno dei vantaggi inimmaginabili), prima dell'orgasmo all'uomo si irrigidiscono le gambe quindi, potendolo prevedere, la donna dovrebbe prima rallentare il movimento e, dopo il primo fiotto di sperma, riprendere in crescendo fino alla sua piena espulsione.

Un sapiente gioco di mani che si ritrova anche nel pompino.
La pompa è determinante.
In quel caso bisogna dimenticarsi i denti, lo dico per la donna, coprendo quelli di sopra con il labbro e quelli di sotto con la lingua. Come per l'uomo con la fica, la donna dovrà iniziare a succhiare il cazzo solo dopo aver leccato ad arte tutto intorno. Volendo, l'uomo può chiavarle la bocca, se si tratta di una compagna che la apre a mestiere, che lo prende bene. Ho conosciuto alcune che con la pompa sono arrivate a godere.

Insomma, giochi e oggetti sono fondamentali per il piacere, vanno per questo goduti in santa pace. Lo dico ai giovani, sempre pieni di problemi di case libere e pensioni scrause. A tal proposito consiglio l'affitto di un monolocale, magari da dividersi con gli amici, all'occorrenza persino in sei, facendo una scaletta settimanale. E' meglio scopare meno ma farlo sul serio.
In macchina è pericoloso, ormai la violenza serpeggia ovunque. Se vi infrattate mettete a rischio sia voi che la vostra partner. Pensateci bene.

 

PIU' E' BELLA LA FICA E PIU' BISOGNA TIRARSELA....



La prima uscita con lei. Come scegliere il posto giusto. Il bon ton a tavola. Cosa fare se lei è ricca e viziata. Attenti all'insalata tra i denti. Perché funziona la gengiva sanguinante... e altre diavolerie Made in Califfo. Da "Il cuore nel sesso", in uscita da Castelvecchi, la bombastica autobiografia erotica di Franco Califano....


La prima regola della prima uscita è questa: calma. Mi raccomando, evitate gli assalti frontali.
In secondo luogo, non considerate come appuntamento l'ora di colazione, meglio conosciuta come pranzo. C'è troppa gente, troppa luce, i clacson... Non è proponibile. Il problema è che puzza troppo di motel, di corna, e va bene solo per la signora che ha famiglia e che approfitta del marito al lavoro e dei figli a scuola per abbandonarsi al sano piacere fisico.

Ricominciamo.
Intanto questa ragazzetta dobbiamo andare a prenderla a casa o presso l'ufficio. Ricordate: sempre sorridenti e sicuri di voi. Se lei è semplice e appartiene a categorie semplici tipo sciampista, infermiera o commessa di generi alimentari (dove, ricordatevelo, ristagna un altissimo grado di femminilità, tutta da scoprire) è sempre consigliabile aprire lo sportello della macchina.

Regalare certe premure a queste donne è gesto di alta considerazione. Oltretutto, vista la realtà che vivono, forse si meritano il tipo di attenzione. Anche alle più grandi zoccole della Terra ho sempre dedicato il massimo rispetto. Non mi sono mai voltato a guardare un'altra, le ho comunque trattate da regine, cosa che hanno sempre apprezzato.

Se la ragazza, invece, frequenta ambienti particolarmente snob bisogna fare l'inverso. La donna ricca, viziata, confesso che tendo a renderla schiava. Sotto il mio cazzo.
E' un poí lo stesso discorso dell'attrice francese a cena. Per una del genere il gesto dell'apertura dello sportello (detto anche portiera) è una consuetudine. Per fare colpo è meglio aspettarla sbracato sul sedile di guida e gridarle "tiraaa" (la maniglia).

Altro consiglio: scegliete un ristorante dove siete conosciuti, dove i camerieri vi ammiccano con confidenza. A tale proposito è consigliabile mettersi d'accordo con qualche amico che possa entrare nel locale e complimentarsi con te per la bellezza della donna al tuo fianco. Questa può sembrare una congratulazione che illude la ragazza, invece in realtà è un complimento rivolto a voi.

Frasi del tipo "stai sempre con belle donne" vi danno poteri insospettabili, senza trascurare un particolare: le altre donne del locale saranno inevitabilmente attratte dalla vostra capacità di uscire con ragazze di fascino. Buttala via!
Dopo di che, un comandamento sacro: niente pizzeria. In questi casi è un posto da stipendiato. Brucereste le vostre carte per due supplì e una bruschetta! La bimba deve pensare di valere di più.
E voi passereste per tirchi.


In verità la cosa non funziona neanche in ristoranti extra-lusso, che metterebbero in imbarazzo la vostra donna bloccandola sulla sedia.
Il posto giusto è un locale dal possibile voto di sette e mezzo. Il classico posto da inizio favola. Scelta che vale anche nel caso in cui la donna sia una contessa, a cui potrete raccontare le vostre disgrazie. Hai visto mai, magari se commuove e va a fini' che paga lei. Sto scherzando, chiaramente.


Comunque a tavola si parla del più e del meno. Battute e discrezione. Se lei ride avete preso punti. Ascoltate e parlate il meno possibile, soprattutto se non avete argomenti. Sarà lei a farvi le domande.
Da escludere anche il "super-io" della serie "uno come me...", "io dico sempre...", "io sono un tipo che...". Così si riesce antipatici facile.
Alcune donne a metà pasto trovano il coraggio di confidarvi di avere già un'altra storia e di essere uscite con voi per curiosità. In questo caso dovreste incazzarvi sul serio, potreste anche prenderla per un polso. Non si esce per curiosità.

Chiusa parentesi. Torniamo a tavola.
Riguardo al cibo, attenti alle verdure. L'insalata in mezzo ai denti è un classico. Sai che bella risata! Piuttosto pericolosi i formaggi, specie la mozzarella. Attenzione anche alle spezie. Aglio e cipolla mai. Mangiate poco e seguite le scelte della donna. Del resto è lei che volete azzannare. Il messaggio deve essere chiaro.

Nel caso sia lei a mangiare cibi con aglio e cipolla dovrete fare lo stesso per pareggiare la fiata. A buon bisogno porterete uno spazzolino nella giacca e quando andrete al bagno a fine cena per lavarvi i denti potrete cercare di far sanguinare le vostre gengive. In questa maniera lei si chiederà che problema avete, scoprirà la faccenda dello spazzolino e guadagnerete altri punti.
L'igienico funziona sempre. A proposito, nel caso vi mancasse lo spazzolino mangiateve un pezzetto di parmigiano, vi pulirà l'alito mejo del dentifricio.
Conto, lauta mancia e via!


Ma 'ndove? A bere qualcosa da una parte, in linea con il ristorante (la parola trend lasciamola ai Dj). Vietato il night. E i locali da ballo in genere. Per parlare dovreste urlare e perdere così ogni confidenza. Oltretutto rischiereste un travaso di bile esponendo la vostra preda alle incursioni della concorrenza. Sempre appostata.
Se decidesse lei un posto del genere sarebbe un brutto segno. Magari non vuole più star da sola con voi.

Quindi ok un posticino tranquillo, dove farsi un bicchiere o una birretta con discorsi tra il serio e il faceto. Ogni tanto conviene dare un'occhiata all'orologio. Più bella è la fica e più bisogna tirarsela, dovete farle capire che potreste avere anche altri impegni.
L'ultima tappa sono i saluti. Accompagnate la ragazza sotto casa, prendetele la mano e baciategliela. Nient'altro. Alla prima uscita bisogna trasmettere sicurezza. Mai agire come il tipico italiano che solo perché lei è venuta fuori a cena si sente il diritto di metterle la mano in mezzo alle cosce.
Solo nel caso in cui lei avesse chiaramente scoperto le carte, allora, dopo averle aperto lo sportello per farla scendere dall'auto, potrete tenerla per i fianchi e sfiorarle le labbra. Saprà lei continuare.

 

SEMPRE PEGGIO: CALIFANO CONTRO "LA FICA CAPELLONA"



A poche ore dall'arrivo in libreria de "Il cuore nel sesso", Castelvecchi editore, l'inclassificabile autobiografia erotica del Califfo, anticipiamo un capitolo sconvolgente quanto delicato: l'igiene intima. Donne attente all'"effetto alga" dei peli pubici....

Spesso complice il tran-tran quotidiano, molti di noi finiscono per cadere nella trascuratezza. E' invece fondamentale essere sempre in ordine. L'igiene personale è il nostro biglietto da visita. Non dimenticatevelo mai.

E' importantissimo confrontarsi. Bisogna essere autocritici, non è detto che quello che voi ritenete perfetto sia lo stesso per gli altri. L'alito, per esempio, va sempre controllato. Quanto rido quando leggo di questi critici riveriti, sessuologi super, filosofi e sociologi osannati, che si meravigliano quando una donna se ne va. Magari a forza de studia' hanno trascurato proprio l'alito, dettaglio, per loro, insignificante.


Lo stesso vale per il pelo della vulva. La fica capellona non è il massimo della vita (pure se a qualcuno piace). Depilarsi bene (non completamente, sia chiaro) permette di non passare ore con la lingua dentro il bosco ed evitare i dolorosi problemi di penetrazione col pelo. E ancora, sfregarsi continuamente sulla parete pelosa, bagnandosi entrambi, crea quel brutto "effetto alga" che alla lunga porta al vomito. Quindi pochi peli ma giusti!

 

GELOSIA E SCAMBI DI COPPIA (SECONDO IL CALIFFO-PENSIERO)



Il nostro filosofo "porco-à-porter", nell'autobiografico "Il cuore nel sesso", editore Castelvecchi, ci illumina sul mistero disumano della possessività umana ("più forte della libidine"), legittimando lo scambio di coppia...


La gelosia non c'entra un cazzo con l'amore, è solo possesso. Non ha niente di positivo, è solo un classico difetto degli italiani. E' un'eredità medievale noiosa, senza morale. Ci sono persone che si uniscono in nome dell'egoismo, dello status symbol. Dove la bella moglie e i due figli sono solo uno sfoggio senza sentimento.



La coppia capace di durare nel tempo è quella che si rinnova anche con follia. Godendosi pienamente il sesso senza freni quali la gelosia. Scambisti vari e cultori del piacere fisico (anche se io preferisco gli assoli) riescono a durare nel tempo come coppia proprio perché per loro ogni giorno ce n'è una diversa. Se la godono senza intoppi. Per esempio, molte donne che ho avuto erano addirittura gelose del mio passato. Quando dicevo "sei la più bella di tutte", mi rispondevano "chissà a quante l'avrai detto"; oppure, mentre leccavo la loro fica, mugugnavano senza ritegno: "chissà a quante l'avrai fatto"! Capito, pure in quei momenti! Il pensiero della gelosia riusciva ad essere più forte della libidine. E questo non va bene.

 

LA DROGA, LA GALERA E I GIORNALISTI INFAMI



Franco Califano privé: riflessioni sulla vita, la solitudine, i valori veri, le cazzate, i giorni della prigione e "chi si ritira dalla lotta è un gran fijo de 'na mignotta". Dal libro "Il cuore nel sesso", Castelvecchi editore, in uscita...


Libertà e solitudine sono una cosa sola. Ho fatto questa scelta per vivere al massimo. Senza rete. Solo se macini mille esperienze come un treno riesci a conoscere la vita. Molto probabilmente, se non avessi avuto la musica, sarei partito per chissà quali avventure. Alla ricerca di me stesso. Per qualche tempo sono andato alla comunità di recupero tossicodipendenti "Incontro", di Don Pierino, un amico vero. In questo posto mi capita di parlare con dei ragazzi in cura il cui vero problema è di non avere niente da raccontare. Storie di droga vissute da chi non ha nessuna storia. Incredibile.

Io di cazzate ne ho fatte in tutti questi anni, ma non sarei mai arrivato al buco. Perché la vita è come la famosa réclame dell'Aids: se la conosci la eviti; cioé, se sai dove stai andando, sei tu a fregarla, non lei a te. Ma per conoscerla devi avere confidenza con la strada, perché i valori veri si trovano ovunque, anche in mezzo a dei lenzuoli sporchi.

Nei giorni che ho passato in galera, per esempio, ho trovato una pace interiore che non ho respirato mai più. In carcere gli esaurimenti nervosi non li ho mai visti, così come la depressione. Chiaramente mi riferisco a detenuti diversi dagli abituali, ai quali, cioé, può capitare un'eventualità del genere.


La persona tipo me si trova davanti a un bivio: impazzire o farsene una ragione. Che voleva dire tirare fuori il meglio anche dal peggio, cosa che riesce solo se si ha una grande esperienza di vita. Così in quel periodo ho pensato di arricchire la mia anima. E a volte è stato pure facile. Quando sei "dentro" ti gestisci come vuoi, ti alzi quando ti pare, raggiungi una sorta di serenità. In pratica esci più ricco, sai più cose di te e sei pronto a prendere tutto di petto.

Il guaio vero è proprio la vita "di fuori", il casino, il traffico, l'indifferenza, e la cosa peggiore, l'ipocrisia. Provate la mattina, dopo esservi accuratamente guardati dentro, a mettervi in coda sul Grande Raccordo Anulare, col tizio della macchina accanto che si legge lo sport col giornale sul volante. Peggio di così. Il G.R.A. è una metafora del mondo, ce trovi i quattro quinti dell'umanità. Vedi delle realtà mostruose, delle storiacce. La stessa cosa di quando si va in vacanza in macchina e ci si ritrova tutti in fila, tutti uguali. Hai voglia a farti l'auto più bella o a scegliere luoghi di villeggiatura più "à la page" (se dice così, no?).

La sostanza non cambia. Per questo voglio farvi riflettere. Cambiare le cose è possibile. Bisogna saper vivere con gli altri e per fare questo ci si deve conoscere in profondità. Ogni occasione è buona. Il premio in palio è il diritto alla nostra libertà. Come si dice, chi si ritira dalla lotta è un gran fijo de 'na mignotta, no? Bisogna sempre lottare contro i sentimenti, contro la gente, ma soprattutto contro il sistema. Un sistema che ha sempre provato a schiacciarmi, come musicista e anche come uomo.


Quante persone, nei miei stessi panni ma senza i miei mezzi, stanno ancora pagando la stronzaggine di un giudice o la cattiveria delle persone. Ero finito in un processo assurdo, montato per chiudere il caso Cirillo. Volevano abolire anche gli arresti domiciliari, invece li ho fregati: dalla casa dove ero rinchiuso ho inciso un disco, "Impronte digitali". Un successo. Alla fine sono stato assolto perché "il fatto non sussisteva". Ma di tutti i giornalisti infami che avevano scritto pagine e pagine per sputtanarmi quand'ero imputato, se ne fosse visto uno quando si è trattato di parlare della mia innocenza. Vi dico tutto questo per chiarire che la vita l'ho vissuta sul serio sulla mia pelle. Non faccio il "maestro" perché ho scritto delle canzoni famose, ma perché conosco bene quello che racconto.

I ricordi di un'esistenza che non regala solo gioie, di una società che combatte la violenza a colpi di violenza, la retorica a colpi di retorica. Solo il sesso non è spiegato a colpi di sesso, ma di teorie. Per tutte queste cose grazie alle quali ho raggiunto la mia libertà nella solitudine, quando arriverà la mia ora (e me gratto li cojoni), potrò dire "finalmente"!

 

SCUSI SE LA MASTURBO...



Franco Califano, il Glande Dittatore di Dagospia, alla solitudine preferisce il solitario. "Confessare a una donna di essersi masturbati pensandola è uno dei complimenti più belli che esistono". Da "Il cuore nel sesso", Castelvecchi editore, in uscita...


La masturbazione è un punto prezioso della sessualità. Oltre che scaricare la tensione arricchisce la fantasia. La pippa cancella i dolori (la consiglio sempre ai depressi, al posto delle merde chimiche), concilia il sonno meglio di un sonnifero e funziona quando si è troppo stressati. Va bene per prepararsi all'incontro desiderato diminuendo la tensione, se si soffre di precocità, ma anche semplicemente per il gusto di farlo. Mentre per le donne la masturbazione avviene dopo o durante un rapporto, per l'uomo questo gesto oltre ad essere fisiologico (ci si sveglia con l'erezione) è uno dei modi migliori per conoscersi.


Lo sappiamo tutti, ci si masturba da quando si è piccoli pensando alla maestra, alla compagna di banco, alle sorelle dei nostri amici, per arrivare fino alle mamme e alle zie degli amici. Poi crescendo si passa all'amica della moglie o alla collega di lavoro. E' bello anche farlo, come abbiamo detto, con il nostro partner, magari in situazioni fugaci tipo la macchina, l'ascensore, l'androne di un palazzo, i bagni pubblici, il cinema, ovunque non ci sia sicurezza dell'intimità. Le coppie più collaudate lo fanno anche al telefono, magari godendo all'unisono. Tutto questo per dirvi che una sana pippa fa solo che bene.


Chi la pratica è sicuramente evoluto a livello sessuale, tutta la vergogna che gli gira intorno è veramente una stronzata. Confessare a una donna di essersi masturbati pensandola è uno dei complimenti più belli che esistono.

 

"IO CIRCONCISO" - LE PENE PENICHE DEL CALIFFO



Le mirabolanti avventure chirurgiche del pene di Franco Califano. Dal libro "Il cuore nel sesso", Castelvecchi editore, in uscita...


A 28 anni mi ammalai di meningite virale. Fossi stato meno giovane non l'avrei scampata. All'inferno e ritorno: dopo cinque mesi passati a liberarmi della meningite ne iniziarono altri sei di una strana convalescenza. Convalescenza. Per me è stato come un amore annoiante. Non vedevo l'ora di sfuggirla, di riprendere a lavorare a modo mio. Lavorare come? A Roma ci sono tanti disoccupati e quando uno che aveva un posto si ritrova ammalato, non appena guarisce e vorrebbe rientrare, finisce per non ritrovarlo più. Lavorare come? A Roma con le parole sono in tanti a sbarcare il lunario, i guardamacchine, i politici, i posteggiatori, gli avvocati, gli assicuratori, i fruttivendoli. Non potevo entrare in questa fauna umana, me lo impedivano le mie attitudini ancora piuttosto misteriose, ma comunque presenti. I miei sentimenti sgangherati ma comunque esistenti. La scuola Milanese che tanto mi aveva insegnato e che non volevo deludere. Lavorare come? Chi vuole trovare un minimo di spazio nel mondo della canzone, o in un altro ambiente, deve per forza passare per Milano. E' così che chiesi al Professor Consigli il permesso di tornarci, di continuare la convalescenza in una clinica del Nord. Lui esitò, io lo convinsi: "Se non sono morto la prima volta" gli dissi con la mia aria malandrina, "ti assicuro che non muoio più". Accordato. Una elegante clinica di Milano mi prese in consegna. Le cliniche sono la mia seconda casa. Le visito a una a una come i cristiani fanno con i sepolcri nel giorno del Venerdì Santo. Per me, in questo periodo, è sempre Venerdì Santo. Dalla clinica dovrei riallacciare i fili delle mie conoscenze, scrivere qualche canzone e proporla, scrivere qualche racconto e spedirlo. Purtroppo un incontro sconvolge la normalità della mia degenza. Ci ripenso e mi viene ancora da ridere. Adesso vi spiego meglio. "Buonasera". "Buonasera". "Sono il dottor Di Nepi, sono di guardia di notte. Ha bisogno di niente? Se mi vuole spinga quel bottone". "No, niente, grazie". Il tipo è niente male: ha un'aria da persona perbene, la barbetta da studioso e una vaga miopia che lo rende più interessante, perlomeno a quelli di sesso maschile.


Ogni sera, puntualmente, si ripresenta, devoto e allampanato sulla porta della stanza. Fa quattro passi avanti e due indietro, tra il cha cha cha e l'hullygully. Ripete le solite cose. Aggiunge qualche particolare non richiesto sulla sua vita, diciamo sulla sua biografia. E' ebreo, ha il debole per le donne che giudica la chiave di volta per far ricominciare il mondo ogni giorno. Pensa a chi lo dice... Mi parla del suo lavoro, della sua grande passione per la medicina. Insomma mi parla. Precisa puntigliosamente particolari su questo o quel male, su come prevenirli. A gioco lungo mi rompe i coglioni. Sì, perché anche un giovane medico può rompere i coglioni mentre ti sistema qualche altra cosa. Posso capire che di notte cerca compagnia e ha bisogno di scambiare quattro chiacchiere con qualcuno, ma, se i primi giorni resta a parlare per delle ore, fra cinque mesi che facciamo: dormiamo insieme? La sera dopo indovina chi torna? Il dottorino. Provo a capire perché io sia diventato il suo soggetto preferito. Si fosse messo in testa che sono tagliato a studiare da medico anche io. "Deve stare molto qui?" mi chiede una volta. "Sei mesi lunghi", replico. Lui sorride, allarga gli occhi, è contento. Ogni sera quando sento i passi lungo il corridoio dico tra me e me: "eccolo, adesso mi tocca cibarmelo", visto che non si rassegna nemmeno se faccio finta di dormire. Diventiamo amici o almeno lui si mostra tale. L'amicizia è la base delle mie confidenze, anche di quelle più terribili, anche di quelle più delicate. Una sera gli confido che sto cercando di tirare fuori dal buio che ho dentro la scintilla per una canzone e lui, tutto serio, con la sua aria professionale mi fa: "Tu dovresti tirar fuori il tuo uccello per metterlo a disposizione della scienza...". ´Perché? Cosa c'entra il mio uccello con la scienza?" chiedo. "E daje... e parla..." ribatto incuriosito. Allora, tutto serio, fa: "Sono sicuro che tu non sei circonciso e, pertanto, nelle tue manifestazioni sessuali non sei completo, non riesci ad appagarti compiutamente. Non utilizzi nel migliore dei modi il tuo sesso. Poi, vedi, Franco, la circoncisione diventa principalmente un fatto d'igiene".


"Ma che ti sei impazzito? Ma ti va di prendermi per il culo... rompendomi il cazzo?". ´L'attrezzo è mio e me lo gestisco io" avrei detto allora se fosse stato adesso, rubando dal vocabolario delle mie amiche femministe. Oramai la nostra amicizia è a questo punto. Ma il dottore non si perde d'animo, non indietreggia, anzi procede con la forza d'urto delle sue conoscenze e della sua cultura a trapanarmi il cervello. Ogni volta che lo incontro, ogni sera che mi viene a trovare l'argomento è sempre quello: l'utilità massima di lasciarmi circoncidere, il bene supremo della circoncisione. "Ah", dice, "in questo gli ebrei sono stati grandiosi. Non capisco perché, a voi che non siete ebrei, a te che sei romano, questi discorsi altamente scientifici possano disturbare. Io lo dico per il tuo bene, fatti circoncidere. Vedrai che mi ringrazierai". "Amico mio, io sto bene così. Ti fossi davvero ammattito?". Il mio interrogativo incubo continua a resistere, ma poiché lui non demorde, io comincio sempre più a suggestionarmi. Arriva pure l'ora, l'attimo, il momento della straordinaria decisione. Forse per sfinimento, forse per non averlo più davanti. "Toh", gli grido, estraendo l'oggetto della discordia "lavoralo come fosse il tuo, fanne quello che ti pare".

 

I MONOLOGHI DEL FALLO CALIFFO



"Ah, Califfo, ma che hai combinato, ma come, ci avevi un gioiello in mezzo alle gambe, gli mancava la parola e mo' te lo sei fatto rovinare. Facevano i concorsi solo per dargli un'occhiata e gl'hai cambiato i connotati?". Dal libro "Il cuore nel sesso", Castelvecchi editore, finalmente in libreria...


E' il 20 dicembre 1968, ore 23.00, di venerdì. Data storica. Io circonciso. Il dottore mi ha assuefatto alle sue teorie, l'ebreo errante che s'è ficcato nella mia vita, scavando nella pietra dei miei convincimenti, sente forse arpe e violini nelle sue orecchie quando gli comunico che mi sono arreso, che ha vinto. "Dai, sotto..." incalza, occhio baldanzoso, senza darmi tregua, prima si fa l'operazione e prima godrai i benefici. "Ma è da sveglio o da addormentato?" chiedo. "Che domande. Si interviene con anestesia totale. E' una vera e propria operazione. Non lo sai?".

"No, che non lo so...". Oh Dio, che impressione! Mi viene naturale mettermi la mano fra le gambe, come a proteggerlo. Si è ritirato fino a sembrare un bottone del pigiama. Non lo trovo più. E pensare che io a questi problemi non ci ho dato mai peso, manco mi ha mai sfiorato l'idea. "Male, male, non hai sufficiente cura del tuo corpo. L'organo, una volta circonciso, si magnifica, diventa più resistente, si amplifica". Poi, tutto serio e gongolante, lasciò la stanza, mentre io rimuginavo le sue ultime parole. "Si amplifica... diventa stereofonico... ma non scherziamo su... qui si parla di cose serie...".

Così, ogni volta che va via, penso con terrore al momento che agiranno sul mio "disturbo" (come lo chiamano i vecchi sarti) e, guardandolo con malinconia, a volte ci discuto. Insomma, vorrei proprio deluderlo e rimangiarmi tutto, vorrei dirgli che c'è stato un equivoco, che ho capito male, visto che non mi ha mai tradito, che si è sempre comportato bene. Non sfreccierà come una Maserati, ma rimuove come un aratro. Discuto tra me e me di questi problemi come un ossesso. I giorni scalano nella prospettiva dello storico appuntamento. Non ho il coraggio, però, di dire al mio dottore che ho deciso di scappare via. Magari proprio nell'ora fissata per l'operazione. Lui è sempre più convinto, più entusiasta, più invadente, più rompicazzo nel senso letterario della parola.

Ma il mio "affare" non è allegoria: dopo sospiri, indecisioni, paure, rimescolamenti, sussulti, finisco così per farmelo rompere al piano di sotto davanti a un'équipe di medici e di infermieri, visto che non ho trovato l'energia per oppormi all'asfissiante incalzare dell'ebreo del mio delirio. E deve riuscire davvero un delirio, per le infermiere, guardare e scrutare l'operazione che dura cinquanta minuti, cinque minuti in più del tempo di una partita di calcio. Pensate quante azioni si possono organizzare là dentro, con i miei poveri, frustrati testicoli. Via, sono fuori: il Califfo è finalmente circonciso. Adesso posso andare all'estero.


"Tutto è andato molto bene", mi dicono. "Vorrei vedere. Se va male un'operazione del genere, mica puoi pensare di rifarla. Vi ammazzavo tutti!". Attaccano con lo strazio delle prime medicazioni. Di notte non riesco a prendere sonno, come quando soffrivo di meningite. Il dolore adesso dalla testa di sopra è passato a quella di sotto. Ci ho le palle che mi scoppiano, in tutti i sensi. Forse per solidarietà. Ogni tanto mi ritrovo a parlare da solo come un matto. "Ah, Califfo, ma che hai combinato, ma come, ci avevi un gioiello in mezzo alle gambe, gli mancava la parola e mo' te lo sei fatto rovinare. Facevano i concorsi solo per dargli un'occhiata e gl'hai cambiato i connotati. Speriamo bene per il futuro. E pensare che era tutto il mio orgoglio, la marcia in più. Ora, invece, sotto le bende e le garze riposerà sbrindellato, distrutto, livido come la faccia di un pugile suonato. Ora è la marcia in meno". "La clinica degli ebrei. Pensa se ero tedesco!".

"Pazienza, porti pazienza", mi raccomandano le infermiere che vengono a farmi visita. Sono giovani, fresche, carine... " tanto, forse troppo tempo che non tocco una donna e ora la situazione la sono andata a complicare con le mie mani. Anzi, con le mani di uno scienziato. Il viavai delle visitatrici in camice bianco e cuffietta si infittisce. Non faccio in tempo a chiudere un occhio che bussano, entrano, trasportano carrelli, attrezzi, vuotano il pappagallo... un casino. Quanto bromuro per non eccitarmi... Ma come, ero malato, moribondo, e ora che m'avevano salvato ed ero in convalescenza mi sono ricacciato nei guai. Sono davvero un incosciente. Il dottore non si fa più vedere, è sparito. Missione compiuta.

In compenso, queste infermiere di cui prima, quando mi funzionava, ignoravo l'esistenza hanno scambiato la mia camera per un salotto e mi sorridono e chiedono maliziosamente come va e altri particolari. Non posso tralasciare di soffermarmi a guardare le loro medicazioni. Quando ci si affezionano, ci si affezionano davvero. Con maestria lo medicano, lo controllano, lo girano con soave delicatezza, annotano scrupolosamente nel bollettino di giornata i miglioramenti, controllano i punti che si sono resi necessari dopo la circoncisione.

Che bello, non vi pare? Dai, che viene su bene. E i miglioramenti sono lenti, graduali, anche se, per fortuna, il dolore terribile dei primi giorni va a scomparire. Passato il dolore, il mio tormento è uno soltanto. Anzi, più che di tormento si tratta di incubo. Un incubo facilmente comprensibile. Come funzionerà? Riavrà la sua solita alzata di scudi? Perderà colpi? Ne sarò contento al punto di volergli ancora bene? Fra cazziatoni che mi faccio e ramanzine, metto in fila i miei interrogativi e guardo fuori. Il gusto di fare canzoni mi è andato via. Milano è ancora una volta nefasta per la mia carriera. Però mi piace. Mi ha dato tanto.


( Franco Califano )

Le cure continuano e quando sto meglio - dall'operazione è già passato un mese - simpatizzo con un'infermiera di diciannove anni, florida, carnosa, simpatica, con due labbra da tutto. Un tipo, insomma, che non si formalizza di nulla. A lei, le colleghe premurose e che capiscono, hanno lasciato il testimone per l'ultima settimana della mia medicazione. Io, che non voglio fare brutta figura e che già avverto impetuosi gli stimoli che ritornano, per non impazzire mentre mi tocca per le ultime cure, mi difendo di nascosto aumentando la dose quotidiana di bromuro.

"Stai tranquillo", mi dice, "t'hanno fatto davvero un lavoro artistico, un'operazione degna di un Califfo come sei..". "E ti credo", ribatto io "se la stessa operazione l'avessero fatta a un altro, l'avrebbero fatta a tirar via... Come puoi ben vedere al mio manca quasi la parola...". Battute tanto per ingannare il tempo e la noia, mani che cercano quel culo di bonona tanto per ritrovare la dimestichezza con antiche abitudini. Ma no, debbo resistere, me lo prometto. Questa brava figliola è qui per lavorare, per guadagnare lo stipendio. Chissà che schifo le farà toccare e medicare ogni mattina un arnese col motore rifatto e con i punti appena assorbiti.

E invece no. Fu proprio lei a iniziarmi nel modo meno doloroso e pericoloso possibile. Mi coccolò con tenerezza rara e mi carezzò lentamente, da basso in alto e al contrario, come si fa di solito. Una splendida fanciulla al servizio della scienza e della chirurgia. Una giovane missionaria, alta espressione di umanità. Pensai che la medicina ha bisogno di creature simili e anche, una volta fuori, di aprire una boutique di circoncisioni con medicazioni a domicilio. Sai la grana...

Questa è l'ultima immagine della vicenda di me circonciso. Episodio leggero che sarebbe piaciuto al Boccaccio. Non ci sono repliche e nemmeno bis. A volte quando ci penso mi viene il dubbio che, forse, la meravigliosa infermiera di diciannove anni fosse prevista dal copione, appartenesse all'ultimo stadio contemplato dal dottore ebreo della clinica per controllare le reazioni dopo un intervento delicato com'era quello cui mi ero sottoposto. Comunque, senza piangerci troppo sopra, posso garantire che il Califfo ha rimediato la solita bella figura, anche nella sua qualità di malato occasionale di quella casa di cura che per me è rimasta semplicemente la clinica del cazzo.

 

CALIFFO IN CONCERT



C'è tempo fino al 26 novembre per assistere al recital di Franco Califano in scena al Teatro Anfitrione, nella capitolina via San Saba. Tutti hanno omaggiato (ci mancherebbe altro) Gino Paoli per i suoi quarant'anni di arte canterina celebrati al Teatro dell'Opera di Roma; ma nessun giornalista di rinomati quotidiani ha sentito la pulsione di ficcare il naso e di spalancare il padiglione auricolare al canzoniere di Franco Califano.


Intanto il gruppo che accompagna le varie califfate (i monologhi, poi, sono esilaranti) è degno di un Paolo Conte, con strumentazione davvero sofisticato: ad esempio, c'è un violinista che impasta note con un fisarmonicista (lo sottolineo perché quando si pensa a Califano uno si immagina, chissà perché, coatterie sonore). Invece è uno spettacolo che vale il suo straordinario libro, "Il cuore nel sesso", Castelvecchi editore, appena uscito in libreria, di cui pubblichiamo un capitoletto di filosofia penica.


LA SECONDA? E' ROBA DA FACCHINI! PAROLA DI CALIFFO

Il numero non vale un cazzo. Per fare bella figura conviene farsi una sega, la pippa de vantaggio, e poi uscire. In questo modo, specie se è il primo appuntamento, si sta più rilassati. Ma attenti a non esagerare! Io sento ancora donne con cui ho avuto incontri ravvicinati del quarto tipo addirittura 15-20 anni fa. Magari oggi sposate, mamme, e alcune anche nonne. Ci telefoniamo, ci scriviamo. Questo perché mi ricordano come unico, uno a parte, quello. Una specie di missionario.

Tutto questo significa aver vinto, essere riuscito a lasciare il segno. E nel migliore dei modi. E' l'eredità che lasci che segna una donna. Bisogna anche essere, come scrissi in una mia canzone, "grandi nell'addio". Bisogna saper lasciare. L'uomo, si sa, in questi momenti è un codardo, al contrario la donna è più decisa. Io sono stato sempre molto leale. Dopo la separazione arrivavano anche a picchiarmi, ma in seguito apprezzavano questa lealtà.

 

PERCHE' UNA DONNA E' SCOPABILE FINO A SESSANT'ANNI

Califfo, fortissimamente Califfo. Digressioni e svolazzi su look, età, lifting, " cosce grosse e muscolose". Per lei, ma anche per lui. " Mettetevi un bel perizoma quando ve la portate a letto, vedrete che succede!". Dall'imperdibile "Il cuore nel sesso", Castelvecchi editore…….


L'immagine, o come dicono gli esperti, il look, ci condiziona. Persino nell'intimità, l'eleganza, come la bellezza, è soggettiva. Ma qui parliamo di stile, cioé i particolari che ci differenziano dalla massa, la serie di giovani che vestono tutti uguali, come dicevo prima. Gli accessori colpiscono sempre. Non c'é niente da fare. Potete anche vestire in maniera finto-trasandata purché, per esempio, incrociando le gambe tirate fuori una scarpa super. La donna di classe, ma anche una ragazzaccia qualsiasi (state certi), non rimane indifferente. La cosa giusta al posto giusto fa sempre effetto. Alcuni dicono anche che si può dire la psicologia di una donna in base a come si veste, come si muove o come porta i capelli. Può essere ma attenti. Dietro un capo firmato o una parlata coatta c'é sempre un'anima. Non generalizziamo mai. Le donne possono sempre sorprenderci. Andiamo cauti.


Una volta quelle sopra i venticinque anni le bollavo come vecchie, oggi abbozzo e capita che mi faccio anche quelle di quaranta. Che ve devo di'? Sono uno contro anche in questo. Di solito gli uomini più crescono e più abbassano l'età delle loro conquiste, io invece cresco con loro. Questo perché la donna ha imparato a invecchiare. Con la palestra, le beauty-farm, i cosmetici e (non dimenticatelo) le plastiche, una può rimanere scopabile anche fino a sessant'anni! Vi ricordate Paola Borboni? E' morta senza invecchiare. Ma, mi chiederete, in mezzo a tutta 'sta caciara come trovare la donna ideale? E' chiaro, seguendo l'istinto. Nessuna di queste è irraggiungibile solo perché è bella (quindi si presume destinata a un uomo bello uguale). Per esempio, io ho sempre preferito le donne con le cosce grosse e muscolose e non quelle perfette a vedersi. 'N attimo, eh, questo non vuol dire che le altre me fanno schifo, ma che non è che pijo tutto! E' questione di gusti. Ma torniamo al look.

La macchina. Un biglietto da visita. Forse più allora che adesso. Prima ti faceva capire chi eri veramente. Ora c'è più confusione. Il vestito in casa. Altro dettaglio importante. Bisogna stimolarsi, usare vesti trasparenti, parei di seta, la biancheria intima è veramente un discorso a parte. Ve credete che tutte quelle che dicono che è meglio il boxer dello slip fanno sul serio? Ma de che! Mettetevi un bel perizoma quando ve la portate a letto, vedrete che succede!


Anche alle donne che escono con intenzioni serie consiglio di mettere gonne larghe in modo che quando si sta in piedi (la posizione migliore per far aderire i corpi) il panneggio morbido le permette di sfruttare al meglio il pacco. Potete anche inserire una gamba fra le sue sfregando con violenza in modo da massaggiargliela. Ho visto gente godere in questa maniera. Non scherzo. Quando la vista prende punti sull'immaginazione ha veramente inizio l'intimità. Nessuna vergogna. Ci si veste per piacere e per dare piacere.

 

HO CONOSCIUTO UOMINI CHE HANNO AVUTO FINO A SEI ORGASMI…

... e la donna non se ne è neanche accorta!, tuona il Califfo contro l'orgasmo sciolto e multiplex del maschio cazzone. Califano femministo? Dal , "Il cuore nel sesso", Castelvecchi editore, in libreria…


L'orgasmo, che parola, quante leggende attorno ad essa. Eppure, nonostante l'orgasmo sia uno, le interpretazioni sono tante. Quello femminile è quello più caro a noi maschietti. Il problema è che deve essere autentico. Molti uomini parlano degli orgasmi delle loro compagne ma non si fanno questa domanda fondamentale. Riuscire a tirar fuori dalla donna la verità su questa eventuale sceneggiata è sicuramente un passo avanti per la coppia.

Chi nasconde i suoi problemi fa male a sé e all'altro. Perché fingere per poi sfogarsi masturbandosi? Questo finto piacere che si dà all'uomo urlando e agitandosi è in realtà il peggiore dei tradimenti. Ho conosciuto delle ragazze che fingono anche nei rapporti occasionali: il massimo della coglioneria!

Come quelle che arrivano davanti all'altare, in abito bianco, senza mai aver avuto un orgasmo vero con quello che diventerà da lì a poco l'uomo della loro vita. Pensate che vita! Basteranno le prime corna sessualmente valide per rendersi conto che si era sbagliato tutto. Una vera donna affronta il problema col suo uomo per trovare la soluzione. Anche l'uomo, dal canto suo, é spesso troppo egoista. E' l'altruismo che deve prevalere in amore. Se godiamo solo per noi non siamo nessuno.

Pensare al partner è l'unica ricetta buona per essere dei grandi amatori. Modestia a parte, se moltissime donne ancora oggi parlano di me è solo perché sotto il lenzuolo so' stato sempre di grande altruismo. Accanto a una donna insoddisfatta perdiamo ogni autorità. La natura ci permette un orgasmo solo e quello deve bastarci. E' sulla compagna, è per lei che dobbiamo impegnarci. Altro che i paroloni squallidi del tipo "me ne so' fatte tre!". Ho conosciuto uomini che hanno avuto fino a sei orgasmi in un rapporto sessuale... e la donna non se ne è neanche accorta! Sentiamo sempre l'altra campana, conviene.


(continua...)